La società ha ottenuto la concessione dalla Regione Veneto relativamente alla progettazione, esecuzione e gestione delle reti, delle strutture e delle opere connesse al servizio idrico integrato, offrendo inoltre servizi di consulenza, studio e ricerca nell’ambito della riorganizzazione del sistema acquedottistico regionale.
La Regione Veneto è ricca di acqua. Basta vedere la distribuzione dei punti di captazione per rendersene conto: sorgenti nella parte montana, pozzi nella fascia delle risorgive e attingimenti da acque superficiali in pianura. Una distribuzione legata alla geomorfologia del territorio, che mette a disposizione acqua di scarsa qualità (le acque superficiali) là dove i consumi sono più alti. Così succede che una città come Padova, per poter soddisfare le proprie necessità, prelevi questo bene prezioso dai pozzi di Dueville, a nord di Vicenza. Questo perchè conviene di più trasportarla che non renderla potabile.
In questo panorama s’innesta l’appalto integrato acquisito da CPL CONCORDIA. In breve, l’opera riguarda le tratte 7, 8 e 9 dello “Schema Acquedottistico del Veneto Centrale” con un tracciato lungo 33 chilometri che parte dall’interconnessione dell’autostrada A13 con la A4 e si dipana giù verso sud fino al comune di Cavarzere in provincia di Venezia. CPL si è occupata della posa in opera di una condotta in ghisa con diametro 1000/1200 il cui tracciato, com’è facilmente presumibile, interseca molti ostacoli fra i quali il più significativo è l’idrovia Venezia-Padova.
Attraverso il progetto “Schema Acquedottistico del Veneto Centrale”, è possibile consentire l’interconnessione degli acquedotti alimentati dalle risorgive pedemontane con quelli della Bassa Padovana, di Chioggia e del Polesine. L’obiettivo è di arrivare ad una maggiore economicità e qualità del servizio dismettendo progressivamente costosi impianti di potabilizzazione.