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CPL Concordia; nuovi addetti e ingresso nel mercato estero

I 125 anni che la cooperativa CPL Concordia festeggia quest’anno sono un traguardo particolarmente significativo: al di là dell’età secolare (sono appena 2.600 le aziende italiane che hanno superato i cent’anni, secondo il Registro nazionale delle imprese storiche) il 2024 segna il ritorno ai picchi di fatturato degli anni d’oro, quelli prima del terremoto sismico del 2012, che causò 20 milioni di euro di danni diretti al gruppo, e prima del terremoto giudiziario del 2015, che travolse i vertici con accuse di tangenti negli appalti per la metanizzazione di Ischia e che fece crollare il giro d’affari di oltre 100 milioni di euro nel giro di un anno.

«È un capitolo archiviato, già con l’approvazione del bilancio 2023, lo scorso giugno, in coincidenza con la chiusura del mio primo mandato triennale, ho sottolineato che potevamo considerare alle nostre spalle una vicenda che ha rischiato di farci sparire dal mercato macchiando la nostra immagine, ma si è risolta con l’assoluzione da tutte le accuse e con un recupero completo dei valori di produzione, la ricostituzione delle riserve e l’ottenimento del rating di legalità 2 Stelle ++. Ora ci prepariamo a brindare non solo a un altro anno di crescita a doppia cifra, con un fatturato previsto di oltre 370 milioni di euro (+15% sui 327 milioni dell’ultimo consuntivo, ndr) ma a uno scenario di opportunità extra-ordinarie che il mercato energetico offre e che noi abbiamo gli strumenti per cogliere», spiega Paolo Barbieri, riconfermato fino al 2027 alla presidenza di Cpl Concordia. Cooperativa nata nel 1899 a Concordia sulla Secchia, nel Modenese, da braccianti dediti alla costruzione degli argini sul fiume Secchia, diventata nei decenni leader nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi non più solo idrici ma energetici, tra cogenerazione, gas metano e processi di telecontrollo.

Il core business si è allargato negli ultimi anni a tutto il filone della transizione green, quindi idrogeno, biometano, fotovoltaico, geotermia, con un approccio di global service, con iniezioni di soluzioni di intelligenza artificiale, come scritto nel Piano strategico 2024-2030 approvato lo scorso dicembre. «Stiamo studiando ulteriori operazioni strategiche, per aumentare la nostra massa critica per linee esterne e pensiamo siano maturi i tempi per sbarcare all’estero (oggi il 98% del mercato è Italia), sfruttando le nostre competenze e tecnologie nel campo del gas, perché in Europa stanno partendo investimenti molto significativi di conversione da legno e carbone a metano», precisa il presidente, che lo scorso marzo ha rilevato il ramo di azienda Energy della società Blu Crm, 60 specialisti tra Milano e Siena di soluzioni IT per il mondo utilities (software informatici per fatturazione, Crm, App mobile, business intelligence destinati a venditori e distributori di power, gas e idrico), che posiziona la coop tra i primi cinque player del Paese nella nicchia. E lo scorso anno Cpl si è aggiudicata la gara da 48 milioni di euro per costruire 5 stazioni di rifornimento a idrogeno lungo la Milano Serravalle, i cantieri sono in corso.

«Siamo di fatto degli integratori di sistemi, con tanto di officina specializzata, ma siamo flessibili nello spostarci da una soluzione energetica all’altra, perché non le produciamo, e questo ci aiuta oggi a non risentire dei contraccolpi nel mercato dell’elettrico»,  conclude Barbieri, uno dei 670 soci lavoratori che guidano Cpl Concordia, tornata a 1.700 dipendenti (erano scesi a 1100 nell’annus horribilis 2016) su 11 sedi operative e altre 50 assunzioni sono in programma da qui a dicembre.  

Dal Sole 24 Ore di venerdì 11 ottobre 2024 - Ilaria Vesentini